Negli stessi anni in cui andava in onda la pubblicità del Maxibon con Cristiana Capotondi, un'altra grandissima pheega del piccolo schermo (una certa Iva Zanicchi) conduceva un programma dal titolo "Ok, il prezzo è giusto".
Alla fine di ogni puntata, i concorrenti giravano una ruota, e gli spettatori urlavano "CENTO - CENTO", e scandivano il ritmo battendo le mani.
(Allego diapositiva per i più gggiovani e per chi ha scarsa memoria)
"Cento" è quella misura che - anche per chi, come me, non ama concentrarsi troppo sui centimetri - fa da spartiacque tra certi pesci, e certi altri pesci.
La cifra tonda, il numero a 3 cifre. Suona maestoso solo a pronunciarlo: "CENTO".
Ecco, io di "cento" ne avevo già fatto uno (o almeno credo, perchè ero talmente impacciato da non riuscire a maneggiarlo a dovere e, di conseguenza, a misurarlo).
Poi ne avevo fatto un altro, 106 per la precisione, perchè in quel caso eravamo in due, e avevamo un metro più serio, e quindi è stato tutto più facile.
E poi domenica, prima giornata di freddo vero, dopo una sfilza infinita di cappotti, interrotta solo da qualche cattura non significativa, ne è arrivato un altro.
In questo caso il metro si è fermato sulla linea dei 100, precisi precisi.
Cifra tonda, appunto.
Una cattura doppiamente significativa, perchè è il primo luccio di taglia arrivato in barca con l'equipaggio "ufficiale", ossia guadinato (magistralmente, non come il logorroico di Settimo Torinese) dal socio Ricky Cunningham
Ah, tutti e tre gli "over", e anche svariati altri 80elli, sono caduti sullo stesso identico artificiale. Identico sia per dimensioni che per colorazione.
Un caso?
Sicuramente lo uso più spesso e con più convinzione (e vedi un po' te...) ma a parte questo non credo più che sia un caso... Si dice che tre indizi fanno una prova, no?
Ah, ovviamente non ve lo dirò mai di che artificiale si stratta
(a meno che non lo faccia, al posto mio, un certo svaccatore di mia conoscenza)