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Tutto ha inizio una sera di qualche anno fa.
Stavo guardando in tv le comiche di BENNY Hill, come faccio tutte le sere (ma solo nei giorni che finiscono in "dì", "to" o "ca").
Ad un certo punto sento delle urla raccapriccianti provenire dal giardino.
- "A.I.T.O.! AITO!" grida la voce, disperata.
Mi alzo di scatto. Spengo la tv, apro il FRIGO, mangio un panino STEQ e brie e mi scolo un DOPPIO RHUM.
Prendo le stoviglie e le posate, LE RIOrdino in cucina e, solo a quel punto, mi precipito fuori dalla porta.
- "AITO! Salvami!", mi implora lo sventurato.
La scena è agghiacciante. E spaventosa.
Non ho vergogna a dire che, per il terrore, mi sono sGOMMATO le mutande.
Davanti a me, a meno di 20 metri da me, c'è un povero PESCADUR, bello come WALTER Chiari (se non di più), ancora con la sua canna da pesca in mano, attaccato da un GRANDE ORSO bruno.
Avevo già sentito parlare in passato di quell'orso.
THE LEGEND narra che si tratti di un orso molto vorace, golosissimo di pesce. In particolare adora la carne di FARIO(ch), LACUSTRE(69), ESOX(one), MARMORATO.
Probabilmente avrà sentito l'odore di pesce sui vestiti della sua vittima, e per questo l'ha aggredita.
Mi faccio coraggio.
Guardo l'orso negli occhi, sfidandolo.
Mi avvento su di lui con una rabbia inaudita. Mi sento cattivo e distruttivo come ATTILA, e lo attacco come un diavolo della TASMANIA attaccherebbe una sua preda. Sono accecato dalla rabbia, e inizio a colpirlo come un vero e proprio BOXEUR.
Alle azioni seguono le parole, e mentre lo carico di mazzate lo ricopro di insulti pesantissimi.
- "Vattene, lascia stare il povero pescatore! Vattene via, MONELLO!"
Sarà stato per i duri colpi, o per le ancor più dure parole, sta di fatto che l'orso è scappato via con la coda tra le gambe.
Ormai eravamo al CREPUSCOLO e intorno a noi si stava facendo buio. LE OMbre si allungavano e regnava un silenzio spettrale, l'unico suono era quello di un CICALONE che friniva poco lontano.
- "Che è successo, amico pescatore?", gli ho chiesto.
- "Stavo pescando tranquillo con mio ZIO, quello pelato che tutti chiamano ZIOFESTER.", mi ha risposto lo sventurato pescatore, "Usavo una vecchia canna senza mulinello, e del pane come esca. Lo so, lo so, sono un pescatore piuttosto GREZZO, decisamente grOSSOLANO, ma comunque i pesci li prendo lo stesso, anche perchè quando sento il pesce in canna io FERROFORTE. Non mi piace comprare attrezzature costose come gioIELLI, non fa per me... ma mi rendo conto che sto divagando. 'Cos'è successo', mi hai chiesto. Ricordo solo che l'orso, probabilmente attratto dall'odore dei miei pesci, mi ha aggredito alle spalle: mi ha fatto mALE, 84 volte almeno mi ha colpito. Sono riuscito a scappare fino a qui, e il resto lo sai."
E su queste parole le nostre strade (la mia e quella del pescatore) si separano per sempre.
Lo saluto, sapendo che non lo rivedrò mai più (scusate, MA LA 'U' ROSsa deve essere un errore di battitura).
The end
PIESSE: spero che questo MICRUSS racconto vi sia piaciuto... ma adesso tocca a voi farci leggere le vostre opere!