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Storia di vent'anni fa


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5 risposte a questo topic

#1 malauros®

malauros®

    Massimo

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Postato 13 September 2012 - 20:14 PM

Ho recuperato una storia che avevo scritto tanti anni fa; si potrebbe anche pensare che la collocazione giusta sarebbe in "laghetto" ma io credo che l'apprezzerete anche qui


Cronaca di una strana domenica

Le mie settimane trascorrono rapide. Tra un intervento su un computer ed una consulenza tecnica ad un utente mi ritrovo al sabato senza aver fatto alcun programma per il giorno festivo. Così ormai da settimane.
All'improvviso un mercoledì sera, mentre sonnecchio davanti alla TV, suona il telefono. E' Paride che mi propone una battuta di pesca. La telefonata di questo amico che mi parla con la sua voce caratteristica, arrochita da anni di fumo, mi giunge inaspettata e alquanto gradita.
Paride ed io ci conosciamo ormai da molti anni, da quando cioè tutti lo chiamavano "baffo" per i vistosi mustacchi di cui era fiero che ornavano il suo labbro superiore; nella società sportiva dove militava era un'istituzione e lo è tuttora e quando, dopo alcuni anni, la vita mi portò a far parte dello stesso sodalizio, i baffi erano spariti. Spinto dalla curiosità, feci una breve indagine presso gli amici comuni; tutti si trincerarono dietro un dignitoso silenzio o al massimo ad un "non so", "potrebbe essere che..", mistero fitto.
Tornando alla proposta, mentre distolgo l'attenzione dal conduttore della trasmissione che disquisisce di piccoli e grandi tranelli a danno di noi poveri consumatori, chiedo a Paride che tipo di pesca intenderebbe praticare: con una nota di dichiarata e meritata superiorità tecnica, mi parla di una piccola gara alla carpa con tecnica a roubaisienne; da alcuni mesi, con un discreto sacrificio economico, ho acquistato questo tipo particolare di canna.
E' necessaria a questo punto una breve nota sulla roubaisienne: il nome dice già dove è nata, è infatti di origine francese, per la precisione di Roubaix nella regione dell'Artois che si trova nel nord della Francia al confine con il Belgio, a pochi chilometri dal canale della Manica; in questi luoghi qualcuno si pose il problema su come poter utilizzare una canna fissa di notevole lunghezza (circa 15 metri!) pur mantenendo la lenza entro misure limitate e al momento del recupero avere una canna ed una lenza di 4/5 metri al massimo. Allora perché non pensare di aggiungere o togliere pezzi alla canna in ragione della distanza da raggiungere senza alterare la lunghezza della lenza? Ecco nata la roubaisienne, che oggi ha raggiunto livelli di tecnica, di lunghezza (e di prezzo) tutt'altro che trascurabili.
Si stabiliscono quindi gli accordi finali e ci si dà appuntamento per la domenica mattina.
Quando ho in programma una piacevole battuta di pesca, il giorno stabilito non arriva mai e le ore passano lente.
Finalmente il sabato, giorno dedicato ai preparativi: le esche, le lenze, la canna ecc. In serata presto attenzione alle previsioni del tempo, e qui la prima delusione: si prevede cielo coperto con piogge persistenti e la cartina della Lombardia che Rai3 propone presenta una dispettosa nube proprio sulla zona dove dovremmo essere l’indomani.
E' però risaputo che noi ammalati di pesca, quando deciso non ci fermiamo, anche se poi rivolgiamo nascostamente una prece a Giove Pluvio affinché sia clemente.
Domenica mattina, ore 6: la sveglia mi riporta alla realtà di una giornata bagnata. Con malavoglia dato il tempo, mi alzo e cerco di fare poco rumore per non svegliare la paziente consorte, anche se ormai ha fatto l'abitudine a queste alzatacce (spesso mi segue in questa mia passione e condivide gioie e dolori).
Arrivo sul luogo dell'appuntamento quasi per ultimo, cosa strana, dato che tutti mi conoscono come colui che “pernotta sul posto", tanto è il mio anticipo nelle altre occasioni. Piove, accidenti e pensare che tutta la settimana il sole ci ha fatto compagnia.
Ci contiamo, siamo una dozzina. Dopo il sorteggio per il posto, prendo posizione e comincio la preparazione: lenza leggera, due punte, una per la pesca a galla ed una per tentare sul fondo strisciando leggermente e innescando a mais, le temperature dell’aria e dell'acqua si sono abbassate di diversi gradi, il pesce staziona sul fondo e si muove pochissimo.
Alla mia sinistra cominciano con le catture, tra cui Paride (era ovvio) che inizia le solite scaramucce verbali con l'amico Enzo che a sua volta salpa una bella carpa.. E’ da anni ormai che si prendono in giro a vicenda e dovreste sentire quello che si dicono in dialetto bosino (varesino), sono sceneggiate degne della migliore tradizione teatrale-comica, so però che sono legati da amicizia di lunga data.
Mentre sorrido alle loro battute e mi guardo attorno, con la coda dell'occhio noto che il mio galleggiante fa degli strani movimenti, affonda lentamente, si ferma, sussulta. A volte affonda deciso per riaffiorare subito senza darmi il tempo di reagire. Provo ad invitare (cosa che andrebbe fatta continuamente), tutto tace; smonto i pezzi della canna e recupero il puntale per controllare l'esca, sparita! Tra i chicchi di mais ne seleziono uno che mi sembra abbastanza consistente, lo innesco e vado in pesca effettuando nel contempo un lancio di mais con la fionda, si ripetono i movimenti del galleggiante, ferro deciso ma niente da fare, stessi risultati.
Dopo un'ora di questa tortura, nel frattempo ho provato altre esche ed ho variato la profondità di pesca, sono ancora in "cappotto". All'improvviso il galleggiante parte deciso, ferro, la reazione è rabbiosa e sono costretto a seguire il pesce che è partito velocissimo verso sinistra. Lentamente e con cautela ritiro la mia roubaisienne facendola scorrere sui rulli e stacco il puntale. Stai calmo e non aver fretta, mi dico mentalmente mentre manovro la canna, il galleggiante non è ancora emerso, l'elastico inserito nel cimino fuoriesce per circa due metri (si pensi che in posizione di riposo è lungo poco più di cinquanta centimetri). “L’è un batel” (è un battello) dice il mio vicino Guido, intendendo che sembra si tratti di una carpa di notevoli dimensioni. Intanto sento che la mia preda sta lentamente cedendo e mi preparo a salparla, predispongo il guadino, il pesce affiora e.......è piccola (sarà mezzo chilo) e non è tutto, è agganciata per una delle pinne ventrali, morale: rampinata!
Tralascio i commenti, i miei sono irripetibili quelli degli altri ve li potete immaginare. Intanto ha cominciato a piovere più forte.
Concludiamo la gara e qui la sorpresa, Paride che tutti credevano avesse fatto faville, si vede superare da ben tre compagni, tra cui suo figlio, la presa in giro ricomincia ed io non vengo risparmiato. “Abbiate pietà” dico supplicando gli amici che così rincarano la dose, ma sono fatti così e per questo sono loro affezionato. Ci lasciamo dandoci appuntamento per il venerdì sera successivo, giorno tradizionalmente destinato per ritrovarci nella nostra società sportiva.
Giungo a casa affamato e bagnato ma felice, anche se non mi sono particolarmente distinto nelle catture. Queste domeniche sono un toccasana perché aiutano ad affrontare la settimana con uno spirito migliore, ci si sente in pace con se stessi e con il mondo. Grazie Paride.

Massimo alias Malauros
Malauros® - 15/10/1947 
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#2 Copacabana69

Copacabana69

    Il Sole L'acqua la terra..:è VITA!

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Postato 13 September 2012 - 20:33 PM

Direi che gli anni non contano....storie di pesca;uniche...anche se il ricordo,non è quello di una grande,cattura.....:ma rimane indelebile,per la buona amicizia...e di una giornata passata da "xxx"... :2thumbs:

#3 Lerio

Lerio

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Postato 13 September 2012 - 20:38 PM

Wow, bellissimo il racconto!!!
È proprio vero, nulla di meglio di una giornata a pescare per ricaricare le batterie per la settimana :up:
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... KEEP CALM & GO FISHING ... https://www.facebook.com/PescaNetwork       

Che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle

#4 Ilario

Ilario

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Postato 14 September 2012 - 07:13 AM

Bellissimo racconto,
"Queste domeniche sono un toccasana perché aiutano ad affrontare la settimana con uno spirito migliore, ci si sente in pace con se stessi e con il mondo."
Questo passaggio è la sintesi per me del pescare !
Ilario Marchisio

#5 The Legend

The Legend

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Postato 14 September 2012 - 08:32 AM

bel racconto complimenti
saluti

The Legend

#6 walter

walter

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Postato 14 September 2012 - 08:52 AM

:respekt:



keep fightin' | if you can't follow me maybe you're not crazy enough... | devastazione, delirio, inutilita' e allegro sbarellamento icon_crazy.gif



 

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