Visto che si discute tanto di specie alloctone nelle nostre acque, vorrei parlare di una specie pelagica, che invade le rive del lago di Garda nel periodo da Maggio a Settembre. Questa specie viene classificata come Tedescus Digermanias, ma viene chiamato con molti termini dialettali quali crucco, mangiacrauti, ariano.
Durante la stagione fredda non si vede, per poi apparire in branchi numerosissimi appena la stagione rende la temperatura delle acque sufficientemente calda per fare il bagno (secondo i loro standard intorno ai 15°) e per crogiolarsi al caldo sole italico..
Colonizza interamente le sponde, inducendo perfino gli autoctoni ad imparare a comunicare come lui.
Specie introdotta qualche decina di anni fa, è molto ricercata dai professionisti a causa dell'elevato valore economico. Le esche variano a seconda della tecnica di pesca effettuata, andiamo ora a vedere i profili tipo del pescatore in base alla tecnica:
IL RISTORATORE: Adesca la preda con piatti rinominati della cucina italiana, adattati però in molti casi alla scarsa cultura culinaria delle prede, così che non è difficile imbattersi in un piatto di spaghetti allo scoglio fatti con i surimi (questo mi è successo veramente e ho insultato il gestore del locale
) o in un piatto di pasta al ragù che sa solo di prezzemolo. Altre esche usate invece ricalcano l'alimentazione tipica nelle zone di origine, tanto che non è difficile trovare bar che alle dieci del mattino odorano di wurstel, crauti e patatine fritte.Questa tecnica è una delle più utilizzate, come del resto si può notare dall'elevata presenza di postazioni di pesca sul lungolago.
IL NEGOZIANTE D'ALTA MODA: Questa categoria di professionisti utilizza come esca prodotti di grandi firme italiane comprati a stock in quanto modelli di una decina di anni fa, e li rivendono a prezzo raddoppiato. Agli autoctoni sembra impossibile che ciò possa succedere, eppure è una tecnica che funziona benissimo, del resto stiamo parlando di una specie che va in giro coi sandali sopra i calzettoni bianchi
IL GESTORE DI LOCALI NOTTURNI: Qui vanno distinte due categorie, quella che usa attrarre la preda alloctona con bellezze che ballano attorno ad un palo, facendo pagare al malcapitato alloctono cifre assurde per una bottiglia di spumante di dubbia provenienza, e quelli che invece sfruttano la presenza di esemplari alloctoni, soprattutto di sesso femminile, per attirare nel suo locale anche orde di autoctoni che per sciogliersi un po' consumano quantità industriali di alcool..
La purezza della specie però è sempre più minacciata dai numerosi autoctoni che vanno a disturbare i nidi di frega, localizzati soprattutto nella fascia costiera che va da Desenzano a Bardolino, cercando di ibridarsi con le alloctone e riscuotendo, solitamente, un discreto successo.
