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ESCHE PER BLACK BASS E RECUPERI


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8 risposte a questo topic

#1 bass

bass

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Postato 29 November 2006 - 12:07 PM

ESCHE
Le esche per il black bass sono molteplici:grub, tube, jig, worms, spinnerbait, swim bait, cranck bait, minnow, rotanti e ondulanti Le misure ideali vanno dai 3-4 pollici in su, ciò che importa in questo tipo di pesca non è tanto la lunghezza dell’esca, bensì il suo volume. Infatti tanto è più voluminosa, tanto sarà più adescante. Invece per quanto riguarda i colori, si utilizzano esche scure con acque opache, mentre si usano quelle chiare con acque trasparenti, anche se le tonalità meno evidenti danno sempre ottimi risultati anche in situazioni di scarsa luminosità, come a diversi metri di profondità o in zone altamente intricate con una scarsa penetrazione della luce solare. In queste ultime condizioni, danno una resa superiore i modelli arricchiti internamente con paiette riflettenti di colore giallo, rosso o azzurro, tonalità che emettono maggiore rifrazione senza però eccedere nella luminosità che potrebbe, se eccessiva, spaventare il pesce.
COLORI ESCHE
soleggiato acqua chiara
Colori neutriMarrone arancioNero bluBianco argento
soleggiato acqua scura
Nero, gialloNero, rossoNero, arancioNero, blu
nuvoloso acqua chiara
Nero bluNero verdeNero violaMarrone arancio
nuvoloso acqua scura
Colori molto visibiliNero gialloNero arancioGiallo, fluorescente
RECUPERI
SILICONICI:
Una delle soluzioni tecniche più funzionali per adoperare i siliconici correttamente consiste nel richiamarlo in prossimità del fondo facendogli compiere saltelli, ma mantenendo una velocità di avanzamento sempre molto ridotta, questo alzando e abbassando la vetta della canna, con movimenti sempre irregolari, mantenendo la lenza tesa per percepire all’istante anche le le toccate più esili. Molto importante risulta la sosta sul fondale tra un richiamo e l’altro. Oppure si può trascinare l’esca sul fondo con un recupero lento, che su fondali di sabbia e limo permette di alzare nuvolette che segnalano l’esca al bass. Anche in questo caso sono micidiali le soste mantenendo la lenza un po’ in bando, così che il pesce non possa percepire eccessiva resistenza dandoci il tempo necessario per portare a segno la ferrata. In alternativa al trascinamento, possiamo far compiere balzi in avanti all’artificiale semplicemente mediante degli strappetti, sempre intervallati da pause, movendo lateralmente la vetta della canna, ma andando dall’alto verso il basso. Se la tecnica del trascinamento sul fondo non dà buone risposte, questa è la soluzione da provare in alternativa. FLIPPING DALLA BARCA: Si guarda innanzi tutto verso la sponda e si sceglie la zona ricca di ostacoli dove si presume possano esserci in agguato i predatori e dove pertanto lanciare la nostra esca. Individuata la zona ci si avvicina lentamente fino a circa 4 o 5 metri; l’esatta distanza si valuta in base al grado di torbidezza ed opacità dell’acqua o alla vegetazione più o meno fitta che ci troviamo davanti e che ci nasconde più o meno agli occhi del nostro predatore L’azione di pesca:Una volta fatta entrare in acqua la nostra esca, inizieremo a farla affondare, imprimendo alla canna degli arresti periodici, inframmezzati da movimenti di polso, tendenti a far “pulsare” ed animare la nostra esca. Pescando vicino a noi e recuperando più di polso e di canna che di mulinello porteremo pian piano il nostro artificiale sul fondo dove, in assenza di abboccate, lo terremo immobile per qualche secondo. Se non avvertiremo ancora nulla di “sospetto” faremo ripartire con un colpetto di canna l’artificiale e zigzagando e facendolo fluttuare, ritorneremo a posarlo sul fondo. Abbiamo già detto che la mano sinistra tiene in mano il filo per avere maggiore percezione sulle abboccate più delicate e per poter dare filo in caso di abboccate più decise, un attimo prima di scoccare la ferrata. La cosa assolutamente fondamentale è quella di tenere sempre il controllo dell’esca attraverso la costante gestione del filo. Dopo cinque o sei di queste ripartenze, se non avvertiremo ancora nulla, ci converrà recuperare un po’ più decisi anche perché potremmo essere già fuori dalla zona ottimale dell’hot spot. Una volta che l’esca è giunta sotto di noi o sia finita in una zona che riteniamo improduttiva, ritorneremo ad effettuare un lancio in un altro punto vicino che a noi sembri potenzialmente promettente.Se in qualche modo lo abbiamo spaventato, dobbiamo far leva sulla sua curiosità per farlo tornare sui suoi passi e convincerlo ad attaccare quello strano essere che è venuto a disturbare ed invadere il suo territorio.Uno dei sistemi più efficaci consiste nel far compiere all’artificiale piccoli saltelli sul fondo, facendogli sollevare piccole nuvolette di fango e detriti, come se il nostro fosse intento a mangiare sul fondo.Di solito il Bass si precipita perché sa benissimo che il pesce che si nutre sul fondo ha gli occhi rivolti verso terra e può non accorgersi del pericolo che giunge dalle spalle. Se peschiamo in acqua abbastanza limpida ed assistiamo alla scena, sarà meglio costringerlo all’abbocco di reazione, fingendo di volergli sfuggire con un colpo veloce di canna verso l’alto. L’attacco e la lotta che seguirà subito dopo, è da catalogarsi come una delle cose più irruente di tutta la pesca a spinning e ci lascerà dentro un piacevole ricordo per parecchi anni.Tantissime volte il pesce attacca l’esca durante la discesa, questa non dovrà mai essere lasciata a se stessa, in caduta libera, ma dovrà sempre essere accompagnata dal pescatore, mantenendo sempre il filo in leggera tensione…pronti a ferrare al minimo sentore di situazione anomala. Risulta vincente tenere il nylon con la mano destra ed il braccio aperto (al contrario per i mancini) lontano dalla canna, per poter concedere immediatamente filo al minimo sentore di situazione anomala o di scarto laterale improvviso del monofilo, dando così tempo al pesce di terminare l’abbocco senza fargli percepire alcun peso anomalo dall’altra parte della lenza.Per limitare le abboccate a vuoto, è spesso meglio attendere uno o due secondi prima di ferrare con forza, per dare il tempo al pesce di ingoiare l’esca. Questo consiglio non è però valido in situazioni davvero critiche, quando cioè posiamo l’esca proprio dentro al cuore di ostacoli rigidi e spessi come ad esempio la chioma di un albero sommerso, caduto in acqua. In questo caso, per non far finire il pesce nell’inestricabile intrico di robusti rami, si dovrà ferrare immediatamente ed altrettanto repentinamente iniziare il recupero di forza, confidando nella robustezza della ns. attrezzatura e dell’effetto sorpresa sul pesce. PITCHING: Rispetto al Flipping si mette in atto quando l’acqua è meno velata e più chiara e gli ostacoli sulla sponda o in acqua sono più radi e perciò necessitano di una presentazione che ci veda più distanti dal luogo in cui poseremo la nostra esca, pena l’avvistamento da parte del pesce.
L’azione di pesca: La tecnica di recupero sarà la stessa adottata nel Flipping, anche se la maggior distanza amplierà anche la fase di recupero orizzontale oltre a quella di saliscendi, aumentando in tal modo le possibilità di attacco da parte del predatore.
Agendo nell’acqua più chiara, diventano indispensabili un buon paio di lenti polarizzate perché qui non solo si dovrà badare al filo che può partire repentinamente verso il fondo o di lato, ma spesso si vedrà il pesce avvicinarsi all’esca, aspirarla e ritornare verso la tana.
SKIPPING: Lo skipping non è altro che un ottimo sistema di presentare in modo adescante e silenzioso la nostra esca con una presentazione a saltelli ripetuti in successione dall’esca fin dentro al cuore degli ostacoli. Consiste nell’eseguire un rapido lancio laterale riuscendo a far pattinare e saltellare la nostra esca sulla superficie dell’acqua, da circa un metro dalla posizione prescelta fin dentro all’ostacolo prescelto
La piombatura sarà ridotta al minimo, soprattutto lanciando in ambienti di accertata bassa profondità. Se l’abboccata non avviene nelle primissime fasi di caduta dell’esca, dovremo continuare il recupero a saliscendi dell’esca, magari con la tecnica del Flipping

MINNOW:

Coi minnow affondanti recuperi lenti con accelerate improvvise di poca durata, se galleggianti intercalare anche qualche fermata permettendo all'artificiale di risalire un pò, magari con qualche strappetto.
Top water: per questa tecnica sono previsti minnow galleggianti(prop bait, popper e grub senza piombatura). Il recupero è lento e con strappetti.

SPINNERBAIT:

Con bass molto attivi si effettua un recupero abbastanza veloce, mentre con pesci apatici si effettua un recupero lento e con strappetti.

ONDULANTI:

L’ondulante non ha un vero movimento proprio , deve essere
animato dal pescatore ; ci sono vari modi :
1° Recupero costante con canna ferma e solo cambio di velocità col mulinello.
2° Recupero lento con qualche strappetto e accelerazione irregolare
3° Recupero costante con Richiami rapidi di 90° della canna e poi lasciar ricadere per qualche
secondo l’artificiale ,qualche colpo di manovella e ricominciare.
4° Si può fare un recupero alternando i vari modi , l’importante è farlo muovere in modo
da incuriosire il pesce e spingerlo all’attacco.

#2 Repele Dimitri

Repele Dimitri

    Repele Dimitri

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Postato 29 November 2006 - 13:35 PM

Complimenti un ottimo lavoro :D :2thumbs:
Gli Amici Della Topa
http://dimibsfishing....wordpress.com/


La classe non è acqua ma prosecco! [cit.Repele Dimitri ]

#3 walter

walter

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Postato 29 November 2006 - 13:48 PM

bel lavoro :)



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#4 lucio

lucio

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Postato 30 November 2006 - 23:08 PM

bravo, bel post..utile utile :)

#5 springbxl

springbxl

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Postato 01 December 2006 - 09:22 AM

Utilissimo ottimo lavoro :D

#6 Guest__*

Guest__*
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Postato 01 December 2006 - 13:24 PM

Utilissimo ottimo lavoro :D


anche questo lo promuoverei sul sito!!

#7 bass

bass

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Postato 01 December 2006 - 13:35 PM

ok, se vuoi ti posso mandare un mail con allegato il file word completo.
almeno è impaginato meglio :D

#8 Guest__*

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Postato 01 December 2006 - 13:43 PM

ok, se vuoi ti posso mandare un mail con allegato il file word completo.
almeno è impaginato meglio :D


perfetto!!!

#9 Dr.Gregoriocasa

Dr.Gregoriocasa

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Postato 08 January 2007 - 16:04 PM

:megaeek: :megaeek: :megaeek: :megaeek: :2thumbs: :up: :megaeek: :up: :2thumbs: :2thumbs: :megaeek: :2thumbs:
lavoro fantastico
bravissimpo
16 anni


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