Prefazione
Già da un paio d'anni mi frullava in testa qualcosa di malsano, cominci a contare i risparmi, a raddrizzare le orecchie e a guardarti in giro, in attesa del momento gusto. Se poi ci si mettono il nonno che ti sponsorizza e il Fly Fisher che ti offre tutto l'aiuto di cui potresti aver bisogno, fare il grande passo non ti sembra poi questa grande follia. E così...
...così comincia un'avventura!
L’avventura del restauro di Inverna parte nell’Agosto dello scorso anno. Dopo una serie di ricerche e consultazioni con il Beppe e il Fabione nazionale, individuo e acquisto una Canadian 470 poco lontano da casa: è messa decentemente ma necessita comunque di una riverniciata e restyling generale.
Il supporto logistico e tecnico del Fly-Beppe e del Fly-Babbo rendono possibili queste lavorazioni e allora si aprano le danze!
Smontate le panche, comincia la fase di sverniciatura.
Le idee iniziali erano diverse, dal disco abrasivo all’utilizzo di agenti chimici. Alla fine si è optato per una soluzione meno invasiva e più gestibile: “cotta” la vernice localmente attraverso l’utilizzo di un phon industriale, mano a mano procedevamo con la rimozione a mezzo spatola. Si è rivelato un lavoro molto lungo: nel complesso un processo del genere ha richiesto tra le 50 e le 60 ore di lavoro solitario (a cui vanno aggiunte le ore che Beppe è riuscito a ritagliarsi dopo-lavoro). In compenso questa fase è stata completamente a costo zero e ci ha permesso di non andare ad intaccare la sottile lamiera dello scafo, evitando il rischio di aprire rognose microfalle.
Prima di procedere con la fase di verniciatura abbiamo eseguito un’ulteriore prova di tenuta riempiendo lo scafo della barca (test già eseguito a monte dell’acquisto). Avendo ottenuto riscontri positivi, ci è stato possibile passare alla fase di verniciatura.
Il ciclo di verniciatura (da eseguire a valle di opportuna pulitura e passata con carta abrasiva a grana media) è da dividere tra esterno ed interno: tenendo la barca perennemente a mollo è stato d’obbligo l’utilizzo di apposita antivegetativa per la parte di scafo immersa.
INTERNO:
1 mano di primer epossidico bicomponente
2 mani di smalto bicomponente bianco
ESTERNO:
1 mano di fondo specifico per antivegetativa
2 mani di antivegetativa
Il Fly ha dato la mano di primer interna a pennello, in modo che rimanesse piuttosto spessa.
Mentre le restanti le ho eseguite a rullo per poi rifinire a pennello i longheroni e le parti più complesse da raggiungere.
Nel complesso la verniciatura ha richiesto all’incirca una settimana di lavoro: è importante, infatti, lasciare la giusta tempistica (12-16h) tra una mano e la successiva.
Nota a parte per l’antivegetativa: tra la prima e la seconda mano di antivegetativa ci si comporta come per le altre mani mentre per lo strato più esterno è importante non lasciar trascorrere più di 18-24h tra la stesura e l’immersione in acqua, pena la perdita di efficacia degli agenti contenuti nella vernice stessa.
Prima di verniciare il buon Beppe e il suo babbo si sono prodigati nel rinforzare le panca centrale e, dopo la verniciatura nella costruzione del supporto per il telo di ricovero e portascalmi/reggicanna/reggiquellochetipare.
La panca centrale presenta una piccola crepa che parte dall’angolo in fondo: per limitare il problema abbiamo rivettato un “cerotto” di alluminio e un ulteriore “fascia” di supporto alla base della stessa panca.
Per quanto riguarda il telaio lo hanno costruito partendo da tondini di alluminio opportunamente piegati, da fissare alla barca per mezzo di alloggiamenti creati su misura e da applicare al bordino dello scafo.
Prossimamente provvederò ad aggiungere le foto perchè sono una chicca.
Abbiamo sostituito le vecchie panche in legno, commissionandone di nuove al Davide-Esoxone: una volta sagomate e perfezionate, le ho passate con un paio di mani di impregnante apposito per esterni.
Siamo quasi arrivati in fondo al tunnel neh: manca solo da fissare le panche, fissare il motore e mettere la barca in acqua!
IL NOME
Ho scelto Inverna perché è il nome di uno dei venti di regime del lago Maggiore (tramontana la mattina e inverna il pomeriggio), portatore di bel tempo.
Qui di seguito la descrizione più nel dettaglio---> http://centrovela.co.../ventilago.html
IL MOTORE
Scegliere il motore è stato un percorso lungo e difficile: il mercato del nuovo è assolutamente inavvicinabile per costi veramente elevati, quello dell’usato è costituito al 90% dei casi da motori con 30 anni di servizio che, per quanto affidabilissimi dal punto di vista meccanico, non lasciano grosse garanzie sulla vita utile residua (ed essere piantati in mezzo al Maggiore per un guasto improvviso non è cosa simpatica).
Posto il budget, è allora partita la caccia a un motore con poche ore di moto ed età anagrafica accettabile. Le occasioni che mi si sono presentate si possono contare sulle dita di un mano, ma dopo essermene fatte sfuggire un paio per il rotto della cuffia, grazie all’immancabile aiuto e sostegno del Beppe e in questo frangente anche dell’ottimo Boxeur, ho trovato e concretizzato l’opportunità giusta: Honda 4t 20cv, quello che stavo cercando.
E allora eccola qui, finalmente in acqua!
Ancora qualche ritocco da portare ma pronta al servizio operativo, come già avete visto in Racconti e Catture.
Morale della favola
Questo post è soprattutto un pretesto per portare ufficialmente un grazie immenso a tutti quelli che mi hanno aiutato: al J-Fabio per le consulenze pre/post vendita, al Davide che, tra i mille impegni di questo periodo, ha trovato il tempo per le panche, al Box che mi ha permesso di cogliere al volo l’occasione del motore.
Ma i grazie più grandi devono andare al Fly-babbo, senza il cui aiuto e consulenza difficilmente il progetto sarebbe andato in porto, e soprattutto al Beppolino, un fratello acquisito oramai: senza il suo supporto (di ogni tipo e veramente smisurato) e la sua collaborazione niente di tutto questo sarebbe stato possibile. Veramente le parole non possono bastare per esprimere tutta la mia gratitudine nei vostri confronti. GRAZIE!