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Vorrei avvicinarmi al carpfishing


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24 risposte a questo topic

#1 Germanicus

Germanicus

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Postato 24 August 2011 - 20:14 PM

Salve,
Normalmente pesco con tecnica ledgering in acque interne, ma da qualche tempo sono incuriosito dal carpfishing.
Ho letto un paio di manuali introduttivi, ma ho diverse perplessità in merito alla tecnica.
Se qualcuno fra gli amici del forum avesse la benevolenza di rispondere ad alcuni miei quesiti, sarei lieto di replicare dopo aver letto con attenzione il contributo.
punto 1: come si fa ad individuare un'area adatta con l'ecoscandaglio? e soprattutto, una volta tornati a riva, come si fa a memorizzare o segnalare l'esatta posizione del hot-spot dove tornare coi calamenti?
punto 2: se ho ben capito, si mollano i calamenti dal natante, una volta raggiunto il posto desiderato; é così?
punto 3: la pasturazione avviene dal natante con mais e granaglie, sul hot-spot prescelto, o sbaglio?
punto 4: per quanto tempo si lasciano in sito i calamenti senza toccar nulla?
Grazie

Germanicus

#2 Attila73

Attila73

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Postato 24 August 2011 - 21:01 PM

alla faccia del c.f. Germa!?!?!?!?
ci vai pesante con la tecnica addirittura inizi con l'eco?!
Mi permetto di dirti che se non hai esperienze in merito e stai asciutto anche nell'attrezzatura perchè non procedere per gradi ???
Personalmente per avvicinarmi a questa disciplina inizierei con il praticarla in zone a moderata pressione di pesca, parlo di zone dove le amiche carpe sono in un certo senso abituate alle esche dei carpisti. A seguire per le prime sessioni applicherei le tecniche di pasturazione (ampliamente trattate all'interno del forum dal mod. Mdl e da me medesimo).
Se vuoi andare sul pesante e partire un po in salita con eco barca ecc ecc ne possiamo tranquillamente riparlare, siamo qui per questo.
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Il c.f. non e' solo uno sport ma una vera e propria filosofia. Un modo diverso di vedere la pesca: rispetto, salvaguardia, natura & release. NO FLY CARP, ma carpe libere in acque libere!

#3 Germanicus

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Postato 25 August 2011 - 09:27 AM

Ciao ATTILA, in realtà non ho intenzione di cimentarmi a breve col CF.
Sono il tipo che prima studia e si documenta per bene sul piano teorico, e poi, con calma, in un secondo tempo, passa all'approccio pratico. Sono un tipo molto razionale e mi piace conoscere le cose con esattezza.
Le domande che ho posto sono davvero tanto strane?
Forse ho sbagliato nell'esporre la mia domanda sulla pasturazione e dunque la riformulo in modo più corretto:
Prima della battuta deve essere studiato il fondale e fatta pasturazione preventiva, per così dire, sullo spot prescelto.
Ciò equivale a dire che é quasi del tutto inutile fare una battuta senza aver prima pasturato e studiato il posto per diversi giorni di seguito?
Ha senso fare una battuta senza aver pasturato per giorni e giorni, ma solo nel/nei giorno/i della battuta?

Questo post è stato modificato da Germanicus: 25 August 2011 - 09:53 AM


#4 Attila73

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Postato 25 August 2011 - 19:59 PM

nooooo nulla di anomalo nelle precedenti domande poste, rimanevo un po perplesso sentendo parlare di eco se ancora non sei neanche all'inizio tutto qui.
Veniamo a noi;
per "scandagliare" o meglio sondare il fondale il c.f. prevede la tecnica del plumbing che consiste essenzialmente di studiare la profondità del nostro spot, eventuali anomalie al fine di stabilire la tipologia della zona sommersa presenza di ghiaia, limo, rocce o alghe. Prprio questa tecnica ci consentirà in seguito di definire i terminali più idonei da utilizzare in sessione. Il plumbing si effettua ovviamente da riva e necessita del seguente materiale:
- uno stopper in gomma,
- un normale piombo da c.f. di grammatura adeguata munito di anellino metallico,
- un galleggiante specifico da plumbing il quale risulta dotato di gancio metallico posizionato nella zona inferiore,

una volta lanciato il tutto nella zona prescelta, si deve attendere che il piombo tocchi il fondo per poi recuperare un parziale di lenza fino a quando non si avverte il peso della sonda. A seguire con la frizione aperta procediamo cedendo del monofilo tenendo come riferimento una delle nostre bracciate (approssimativamente 80cm cadauna), con questa operazione il galleggiante tenderà a risalire in superfice. Non ci rimane a questo punto che addizionare le bracciate che abbiamo realizzato fino a vedere il galleggiante apparire a galla, in modo da individuare all'incirca la profondità di quel tratto.
Qui si procede a recuperare la lenza in modo che il galleggiante affondi fino a raggiungere il piombo provvedendo a farlo strisciare sul fondale in modo tale da individuare ulteriormente la presenza di depressioni o scalini.

Spero di averti almeno reso l'idea, tieni presente che è di sicuro più facile farlo che spiegarlo. In rete vi sono sicuramente dei video tutorial che faranno al tuo caso.
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#5 Germanicus

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Postato 26 August 2011 - 18:36 PM

Quello che ho capito del CF, in estrema sintesi, posso riassumerlo in quanto segue (correggetemi se sbaglio qualcosa):
- si scelgono uno o più hot-spot sulla base dello studio del fondale mediante ecoscandaglio (il plumbing mi pare un po' rozzo in ambienti naturali o seminaturali)
- si segnalano i hot-spot con boa e si torna successivamente per pasturare
- pasturazione preventiva (che brutto termine: la chiamerei propedeutica piuttosto!) per 7-14 giorni (con 2-3 kg su ogni spot) con granaglie, boiles, pellets, etc.
- si sospende la pasturazione poco prima (24-48 h) dell'inizio della battuta
- ha inizio la battuta, si montano armi e bagagli, tenda, rodpod, canne, monkey-climbers, etc.
- si sceglie un calamento adeguato al tipo di fondale (pop up se alghe, boiles o mais se pietre/fondo regolare)
- si calano in acqua le lenze dalla barca, raggiungendo le boe di segnalazione
- si attende
- in caso di partenza di una o più lenze ha inizio il combattimento vero e proprio
- si salpa e si slama il pesce, liberandolo dopo la foto di rito
HO SBAGLIATO QUALCOSA?
Se ho capito bene, mi pare di capire che buona parte del successo risieda nella pasturazione propedeutica, abbondante e costante ... oltre che molto costosa
Alla fine si finiscono per spendere alcune centinaia di euro al mese, o sbaglio?

Questo post è stato modificato da Germanicus: 26 August 2011 - 18:38 PM


#6 Attila73

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Postato 27 August 2011 - 09:04 AM

forse tecnicamente qualcosa è corretto, personalmente non vedo il c.f. esclusivamente come un "elenco logico" di situazioni da affrontare in base a pesi misure e calcoli....
lo scrivente e sicuramente anche molti altri sostenitori di questa disciplina ritengono il carpfishing una vera e propria filosofia sportiva.
Questo tipo di pesca devoluto esclusivamente alla carpa, ha realizzato nel tempo uno stile di vita e un culto rivolto a questo splendido animale. Quello che più coinvolge un neofita è proprio l'aspetto sportivo poichè ogni potenziale preda-cattura, rappresenta un avversario: astuto, tenace, combattivo e senza dubbio molto forte poichè sono pochi i pesci presenti nelle acque dolci nazionali in grado di esprimere così tanta potenza, ovviamente tralasciando il fattore dimensioni+peso.
"Risolvere" il c.f. ad una serie di fredde nozioni mi sembra un po riduttivo nei riguardi di una tecnica che ha una sua storia risalente agli anni settanta ( :gott: mr. Lennie Middleton :gott: ) e allo stato dei fatti è in continua evoluzione.
Quello che rende il c.f. una filosofia sportiva incentra la sua attenzione all'assoluto rispetto della preda catturata e all'ambiente sia acquatico che terrestre. C'è infatti un trattamento di tutto riguardo riservato al pesce che in primis viene fotografato adottando tutte le particolari accortezze, in seguito posizionato su specifico materasso viene pesato e rimesso in libertà previa riossigenazione. Qualcuno applica dei disinfettanti topici nell'apparato boccale rimasto ferito in seguito all'azione di allamatura. Sovente accade che il carpista bivacchi per più giorni nei pressi dello spot strutturando in quel contesto un rapporto con la natura unico nel suo genere, in sintesi l'affermazione del carpfishing si identifica fondamentalmente proprio nel comportamento che lo sportivo ripone nei confronti dell'ambiente circostante e delle prede da lui catturate.
Proprio in questa filosofia si identifica il catch and release, ossia la cattura e il rilascio immediato del pescato.
Tutto il resto è si tecnica ma che viene affinata con il tempo e soprattutto con le amicizie che si saldano nei contesti di pesca e ti posso assicurare che durano nel tempo. Quindi prima di arrivare ai molteplici tecnicismi, magari è il caso che ti avvicini un po più gradualmente al c.f., magari frequentando persone che lo praticano già.
I miei sono consigli poi sta a te scegliere cosa conviene e cosa no, anche ragionando in termini di spese da affrontare.
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#7 walter

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Postato 27 August 2011 - 15:54 PM

quotone immane.

il cf e' una tecnica e una filosofia. l'una e l'altra sono strettamente collegate, e l'una non puo' stare senza l'altra



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#8 Germanicus

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Postato 28 August 2011 - 09:18 AM

Signori, dovete scusare la mia abitudine a schematizzare (per pura comodità) la tecnica alieutica.
Se ho dato l'impressione di criticare negativamente il CF, chiedo scusa.
A me interessa tuttavia sapere se qualcosa di tecnico, nella successione degli atti descritti, sia sbagliata o meno.
In altre e più semplici parole: ho scritto fesserie?
Altra cosa é quella che é stata definita "filosofia" di pesca.
Evidentemente, qui ci inoltriamo in un argomento complesso, controvertibile e personale.
Ad esempio, le mie regole sono:
- rispetto dell'ambiente naturale di pesca
- ricerca di ambienti pregiati (soprattutto dal punto di vista naturalistico e paesaggistico) dove svolgere l'azione di pesca
- rispetto di leggi e regolamenti
- ricerca di un contatto intimo con l'ambiente naturale ed i suoi elementi
- rilascio degli esemplari più grandi, più belli e gastronomicamente poco interessanti, con trattenimento di un limitato numero di esemplari, mai sottotaglia.
- evitamento di cave ed ambienti artificiali, troppo "addomesticati"
In realtà non faccio altro se non portare la mia personale esperienza della montagna in campo alieutico.
L'emozione di trascorrere una notte sotto le stelle nel silenzio della natura é in sé stessa appagante, a prescindere dalla cattura, che può anche mancare.
Tornando al CF, ho avuto l'impressione di una sua certa costosità.
Non ho problemi economici e certe cose sono forse impagabili, ossia non monetizzabili.
Per fortuna svolgo una professione che mi assicura adeguati emolumenti.
Non é questo il punto.
Ma sono fatto così: ho bisogno di capire perbene per poi decidere.
Cosa mi potete dire delle cose che ho scritte a proposito delle procedure?
L'anima del successo nel CF risiede nella pasturazione, come mi é parso di capire?
Grazie molte.

#9 Attila73

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Postato 28 August 2011 - 10:07 AM

assolutamente non devi scusarti, atteso che il forum è un tavolo di discussione tra persone accomunate dall'interesse per lo sport. Siamo qui per "parlare" e per dibattere, per fare conoscenza e approfondire.
Forse la tua schematizzare avrà fatto storcere il naso agli anglers del forum (me compreso ovviamente....). Quello che hai scritto non sono fesserie, ma posso assicurarti per esperienza personale sul campo, che se osservate non portano da nessuna parte facendoti rimanere sterile a quello che è il contesto del c.f. vero e proprio.
Non mi sento un guru ne tantomeno non voglio assumere nessuna posizione di predominanza, ma se ti dico che il tuo approccio non è corretto devi fidarti. Potrà sembrarti assurdo ma oltre ad essere documentato, posso assicurarti che il c.f. è una disciplina legata ad una filosofia sportiva e per questo ti ri-consiglio di viverla da vicino, non solo concettualmente.
Condivido il tuo apprezzamento per la natura e gli ecosistemi in esse intrinsechi, ma questo tipo di esperienze vissute da "carpista" sono del tutto differenti.
Ho conosciuto molti, ragazzi e adulti, che avendo le adeguate possibilità economiche per potersi permettere tutto l'equipaggiamento in poco tempo, a cose fatte a breve distanza si sono ritrovati a vendere -in blocco- tutta l'attrezzatura per il semplice e naturale motivo che il c.f. non li aveva presi abbastanza...che non avevano tempo per praticarlo...che erano assediati da problemi di natura professionale o familiare che ovviamente non potevano essere condivisi con lo sport. Manna dal cielo per gente come me...li si che si fanno i veri affari :ironie:

Torno a consigliarti che per comprendere bene il c.f. non devi regolariti su quanto è possibile apprendere in rete o sulla carta, è una cosa che devi affrontare e vivere in prima persona per assaggiarne l'essenza.

Per quanto attiene le tue procedure....bhè posso confermarti che la pasturazione nella stragrande maggioranza delle situazioni è l'elemento fondamentale e sicuramente non trascurabile.
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#10 mdl87

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Postato 28 August 2011 - 14:59 PM

Quoto ogni cosa scritta dal buon Attila. E' indubbio che nella pesca occorrano metodicità e organizzazione, ma specialmente nel CF non si può fare a meno di un pizzico di emotività. Lo spirito e la filosofia del CF devi sentirteli dentro, devi sentirli tuoi. Altrimenti, come ti è stato detto sopra, c'è il rischio di investire tanti soldi per poi accorgerti presto che non è la tecnica adatta a te. Molti di noi sono arrivati a scegliere il CF quale tecnica preferita dopo una certa "gavetta". Penso alle tante carpette catturate nei piccoli canali o nei carpodromi, per esempio. Poi come tutte le cose, con l'aumentare dell'esperienza le idee si fanno più chiare e l'attrezzatura gradualmente aumenta e migliora. Tuttavia, ancora oggi dopo tanti anni, nonostante la nostra attrezzatura sia migliorata e le nostre capacità tecnico-organizzative siano aumentate, ciò che ci "guida" al fiume o al lago è lo stesso spirito e la stessa voglia con cui abbiamo cominciato a pescare carpe. Anche io leggo riviste, consulto siti e forum, visiono filmati di pesca e chiedo consigli a pescatori più esperti di me. Tutto per essere sempre aggiornato e capire dove sbaglio e dove posso migliorare. Questo si collega al concetto di razionalità da te citato, ma se il CF perdesse ai miei occhi quel suo alone di poesia che lo caratterizza, di sicuro mi dedicherei ad altro.
21/01/1987 - Marco - lanciatore di ferraglia e ristoratore di carpe - 25 anni e tanta voglia di f...errare!
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#11 Germanicus

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Postato 28 August 2011 - 22:38 PM

In effetti, ho la tendenza a studiare sistematicamente e ad affrontare con razionalità ogni problema.
Il mio approccio proviene dalla montagna, dal trekking che ho praticato (e pratico tuttora) da oltre 25 anni.
L'emozione impagabile di immergermi in una foresta, dormire all'aperto, sentire la presenza degli animali selvatici e saperne riconoscere le tracce, conoscere gli alberi, studiare la meteorologia ... insomma avete capito ... é qualcosa che ho sviluppato nel tempo, qualcosa che mi colpisce e mi coinvolge oltre ogni spiegazione verbale.
Questo tipo di esperienza l'ho trasferita nella pesca.
Sono un tipo metodico, mi informo sempre sul meteo, mi attrezzo, curo ogni dettaglio.
Mi son tolto anche la soddisfazione di organizzare vere e proprie stagioni escursionistiche in Appennino come guida, assistito da un valido compagno di scalate.
Ma l'approccio razionale non esclude affatto l'emotività, la pulsionalità, l'affettività.
Le mie domande, per quanto semplici, sono quelle di un pescatore eclettico, che si diverte anche quando "va in bianco", che non racconta fesserie e non si fregia di chissà quali abilità.
Ho una discreta tecnica nel ledgering, ma probabilmente qui nel forum c'é tanta gente assai più brava di me.
Non dimenticherò mai l'emozione del mio primo luccio di taglia, così come la memoria di una fortunata notte di pesca di due anni fa in Sardegna: una leccia amia di quasi 7 kg, la luna piena in cielo, le volpi in riva al mare, la splendida solitudine.
Quindi vi capisco, o credo perlomeno di capirvi.
Probabilmente voi siete dei puristi, io invece vengo dalle mie esperienze in montagna.

Questo post è stato modificato da Germanicus: 28 August 2011 - 22:46 PM


#12 Germanicus

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Postato 29 August 2011 - 07:59 AM

In effetti, ho la tendenza a studiare sistematicamente e ad affrontare con razionalità ogni problema.
Il mio approccio proviene dalla montagna, dal trekking che ho praticato (e pratico tuttora) da oltre 25 anni.
L'emozione impagabile di immergermi in una foresta, dormire all'aperto, sentire la presenza degli animali selvatici e saperne riconoscere le tracce, conoscere gli alberi, studiare la meteorologia ... insomma avete capito ... é qualcosa che ho sviluppato nel tempo, qualcosa che mi colpisce e mi coinvolge oltre ogni spiegazione verbale.
Questo tipo di esperienza l'ho trasferita nella pesca.
Sono un tipo metodico, mi informo sempre sul meteo, mi attrezzo, curo ogni dettaglio.
Mi son tolto anche la soddisfazione di organizzare vere e proprie stagioni escursionistiche in Appennino come guida, assistito da un valido compagno di scalate.
Ma l'approccio razionale non esclude affatto l'emotività, la pulsionalità, l'affettività.
Le mie domande, per quanto semplici, sono quelle di un pescatore eclettico, che si diverte anche quando "va in bianco", che non racconta fesserie e non si fregia di chissà quali abilità.
Ho una discreta tecnica nel ledgering, ma probabilmente qui nel forum c'é tanta gente assai più brava di me.
Non dimenticherò mai l'emozione del mio primo luccio di taglia, così come la memoria di una fortunata notte di pesca di due anni fa in Sardegna: una leccia amia di quasi 7 kg, la luna piena in cielo, le volpi in riva al mare, la splendida solitudine.
Quindi vi capisco, o credo perlomeno di capirvi.
Probabilmente voi siete dei puristi, io invece vengo dalle mie esperienze in montagna.


... rimane un mistero di coma possano tanti carpisti localizzare senza boe segnalatrici l'esatto punto delle loro pasturazioni. Chi può aiutarmi a capire? Adoperano ccordinate GPS?

Questo post è stato modificato da Germanicus: 29 August 2011 - 07:59 AM


#13 Attila73

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Postato 29 August 2011 - 11:18 AM

----è un mistero non mistero atteso che è più semplice da sperimentare che descrivere...proverò comunque a fare del mio meglio per spiegarlo:

- diamo per letti questi due importanti link :arrow: http://www.pescanetw...one-preventiva/

:arrow: http://www.pescanetw...308-la-pastura/


la precisione dei lanci nel c.f. riveste come avrai capito un ruolo fondamentale; per effettuarlo al meglio ci si può tra l'altro affidare a sistemi quale il classico cucchiaione, il cobra e la fionda. Da un po in commercio esistono specifici galleggianti "cavi" a forma di missile ove all'interno degli stessi possono essere riposte granaglie e pellettati vari compreso le boilies sia intere che spezzate, conosciuti con il nome di sky liner o sky rider - sbomb o rocket.
Tra i fondamenti di una buona pasturazione c'è la necessità di acquisire il c.d. senso dell'acqua, ovvero una sorta di confidenza intima con l'ambiente liquido che si va ad affrontare, il tanto da stringere una sorta di legame che rende facile e immediato l'orientamento sullo specchio dell'acqua. Se non si è pratici o meglio se non si è ancora sviluppato il senso dell'acqua si può ricorrere ad espedienti quali: galleggianti o segnalatori denominati marker. In un contesto naturale ci si può tranquillamente servire di riferimenti naturali quali: sponde, rami, inflorescenze, riflessi o tronchi semi sommersi i quali solitamente vengono utilizzati dai pesci come rifugi o tane. Nella pesca di distanza è importante riuscire a costruirsi mentalmente uno schema da riportare sulla zona da assoggettare alla pasturazione. In linea di massima bisogna "costruirsi" uno spazio di due o tre metri quadrati al massimo, dove andremo a depositare le nostre compatte sfere di pastura.
Nello specifico, proprio per quanto concerne la pesca alla carpa, è da tenr presente che nel periodo estivo nel mentre le alghe iniziano a svilupparsi con una certa consistenza, si determina il conseguenziale abbassamento del livello dell'ossigeno provocando di segiuto mangianze a mezz'acqua e non a fondo....
Per mia concezione preferisco i riferimenti naturali a quelli artificiali. Se ancora non è chiaro...è la pastura che deve attirare il pesce nella zona di interesse, non pasturarare dove il pesce c'è già e iivi staziona con il rischio prevedibile di saziarlo irrimediabilmente.
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#14 giancarlo.spinning

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Postato 29 August 2011 - 12:16 PM

mi intrometto anche se non sono carpista puro...
lo spot di solito si localizza ad "occhio" cioè con sonde lanciate con la canna e magari mappe tipo google earth dello spot
la pasturazione da me conosciuta è quella a fionda o con sacchettini in PVA idrosolubili, quindi per pasturare basta fiondare palle di pastura con apposita fionda o lanciarla all' interno dei sacchetti di PVA.
le esche in assenza di tocche sono solito recuperarle due volte per giornata cioè da mattina a pranzo poi recupero, controllo l' esca ricalo e lascio giù da pranzo a sera.

quella da te descritta nel primo post sembra più la pesca a break-line del siluro. :???: :???:

ciao
Giancarlo

#15 Germanicus

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Postato 29 August 2011 - 18:09 PM

Chiedo scusa, mi pare di non aver trovato nel post sulla pasturazione preventiva il quantitativo di materiale da versare a giorni alterni su ciascuno degli spot individuati. Vanno bene 2-3 kg di mais a gg alterni+pellets+boiles spezzate /intere?

#16 Attila73

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Postato 29 August 2011 - 19:21 PM

prova a leggere qui :arrow: http://www.pescanetw...__1#entry511985
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#17 mdl87

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Postato 30 August 2011 - 00:48 AM

Chiedo scusa, mi pare di non aver trovato nel post sulla pasturazione preventiva il quantitativo di materiale da versare a giorni alterni su ciascuno degli spot individuati. Vanno bene 2-3 kg di mais a gg alterni+pellets+boiles spezzate /intere?

questo dipende dal tipo e dalle dimensioni dello spot e dalla quantità di carpe e di pesci di disturbo presenti..è impensabile utilizzare gli stessi quantitativi necessari in Po in un piccole canale, ad esempio..
Prova a darci qualche informazione sul tuo spot ;-)
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#18 Germanicus

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Postato 30 August 2011 - 08:27 AM

Se ho ben capito, dovrei adoperare a giorni alterni 5-8 kg di pastura!
5x5=25 kg se intendo pasturare a gg alterni per 10 gg, su ciascuno spot.
In totale fanno 25x2=50 kg se intendo pasturare 2 spot
A questo quantitativo si aggiunge poi la pastura della battuta, le boiles, eccetera!
Un botto!
Mia moglie mi caccia di casa se mi presento con tutta quella roba .... hahahahh
I laghi appenninici che frequento (Salto e Turano soprattutto) si caratterizzano da corrente assai debole, a parte un certo movimento negli strati più superficiali dovuti ai moti convettivi del vento.

A questo punto sono stato fin troppo fortunato a catturare qualche sporadica carpetta di 2-3 kg senza alcuna pasturazione preventiva.
Se mi accontentassi di prede di taglia minore, come quelle che ho prese, sarebbe comunque utile pasturare a mais vicino riva per qualche giorno, immagino ...
O sbaglio?
Il fatto é che le breme sono oramai infestanti.

#19 Attila73

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  • Anno di nascita:1973

Postato 30 August 2011 - 09:51 AM

se c'è molto disturbo devi adottare una pasturazione più selettiva, attraverso l'impiego di boilies e pellettati di "taglia". Se decidi di pasturare esclusivamente a boilies, distribuiscile a diametri differenti diciamo da un 16 mm fino ad un 22 mm. Tale tecnica evitèrà la diffidenza nelle abboccate degli esemplari più datati e quindi più esperti. Potrà sembrare incredibile ma alcune carpe hanno sviluppato il senso del peso riuscendo a percepire la presenza dell'inganno collegato all'esca.....quindi esca leggera ed esca pesante creeranno una certa "confusione" mentale ottima per disorientare l'animale predato specie se lo stesso è interessato da una certa frenesia alimentare.
Nel caso in cui vi sia l'assenza di pesce distrurbo, procederei nel distendere un abbondante letto di mais adagiando sullo stesso delle boilies. Le carpe riconoscono subito il mais come alimento (questo non accade con le boilies) e trovando degli elementi fruttati sullo stesso verrebbero di sicuro incuriosite per un potenziale assaggio...
Per amplificare ulteriormente l'effetto delle boilies innescate (non quelle da pastura per intenderci...) ti consiglio di "dipparle" con un valido aroma a base oleosa/alcolica. Mi raccomando se usi palline alla frutta il dip deve per forza essere fruttato - di contro se usi una boilies al granchio il dip deve essere al pesce.
Per la pasturazione, per esperienza ti dico di effettuarla di continuo...no stop!!! per circa 5-6 giorni, osservando sempre gli stessi orari possibilmente. In seguito interrompi per un giorno e poi vai in pesca il giorno seguente.
Opta anche per le tigernut...ottima soluzione nonchè compromesso poco dispendioso.
TommY
Posted ImageTEAM - Gotol - Carpfishing MOLISE

Il c.f. non e' solo uno sport ma una vera e propria filosofia. Un modo diverso di vedere la pesca: rispetto, salvaguardia, natura & release. NO FLY CARP, ma carpe libere in acque libere!

#20 carlo.1968

carlo.1968

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  • Tecnica: Carpfishing
  • Provenienza: Poggibonsi (Siena)

Postato 03 December 2013 - 11:24 AM

scusate se mi permetto di intromettermi in una discussione che procede gia' da un po'. sono pero' incuriosito e forse un po' solleticato dalla propensione di germanicus  a schematizzare tutto in maniera cosi robotica. io personalmente pesco da quando ho 5 anni e da una quindicna quasi esclusivamente alle carpe. Caro Germa la cosa che secondo me piu' giusta ti  e' stata detta qua dentro e' quella di mdl87,( per' altro molto competente mi sembra), e cioe' che serve emotivita' . nel carp fishing ad esempio conta si' la partenza del pesce, ma non possiamo tralasciare ad esempio le albe e i tramonti, le notti in tenda con gli animali intorno, la nebbia che ovatta tutto intorno, e mille altre cose che ti devono far scaturire dentro emozioni continue. una sorta di full immersion nella natura a un punto tale che si rivela necessario un altro aspetto del carpfishing e cioe' massimo rispetto, per il pesce e per l'ambiente!  potrei ampliare questi argomenti all'infinito  ma per ora mi fermo qua, non vorrei passare per un romantico sdolcinato. in poche parole caro germa inizia pescando, magari con qualcuno che gia' sa un po' e puo' insegnarti, e goditi la situazione. il resto viene da sé, a piccoli passi.




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