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Bracconaggio... si può davvero fare qualcosa? E cosa?


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6 risposte a questo topic

#1 linuz

linuz

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Postato 25 January 2018 - 08:38 AM

Con questo post non ho ovviamente la pretesa di poter aggiungere nulla al dibattito attualmente esistente sull'argomento, ma voglio solo farmi (e farvi) alcune domande, a cui immagino non potremo dare risposte.

 

Premesso che il problema del bracconaggio esiste da secoli ed esisterà (temo) per sempre, adesso è tornato in prima linea per una serie di episodi molto gravi, in primis quello che sicuramente conoscete tutti, avvenuto ai laghi di Mantova.

Poprio oggi ho letto di un altro caso a Loreo (Rovigo), ieri invece il caso di Bilancino dove 3 persone pescavano tranquillamente lucci in periodo divieto e se li caricavano in auto, due giorni fa ho ricevuto un video di due "pescatori" a Candia Canavese (TO) intenti a calare una rete...

Insomma, cose che accadono più o meno sempre, ma adesso che se ne parla (a causa dell'episodio di Mantova) sembra che escano una miriade di notizie.

 

Eviterei possibilmente commenti relativi alla nazionalità dei bracconieri, dato che non agigungono alcun contributo utile al topic, anche considerato il fatto che (nei casi sopra citati) sono coinvolti sia stranieri che italiani.

 

Ma ecco cosa mi (e vi) chiedo: secondo esiste un modo per arginare questa piaga? O, come per i furti, le violenze, le truffe, dobbiamo rassegnarci a pensare che è qualcosa che esisterà sempre?

 

Dal giorno successivo all'episodio dei laghi di Mantova, ho visto nascere decine di peitizioni e raccolte firme. Benissimo. Sicuramente meglio farle che non fare nulla. Ma serviranno a qualcosa?

Noi "semplici" pescatori amatoriali, possiamo fare qualcosa, nel concreto,  a parte denunciare eventuali situazioni anomale che dovessimo vedere?

Le guardie (volontarie) possono davvero fare qualcosa?

Le forze armate cosa potrebbero fare (in più)? E al posto di cosa? CI aspettiamo che smettano di pattugliare le zone di spaccio, per pattugliare i fiumi? Avrebbe senso?

Le istituzioni, a loro volta, come potrebbero intervenire, tenendo appunto conto che la coperta è "corta", e che quindi, per intervenire sul bracconaggio, molto probabilmente dovrebbero "scoprire" qualche altro settore?

 

Il timore (nonchè il senso di questo post) è che purtroppo stiamo parlando di una piaga difficilmente contrastabile. Adesso ne parlano tutti perchè (lo ammetto) le foto relative al primo episodio sono davvero raccapriccianti e inquietanti.

Ma sono praticamente certo che, anche adesso mentre sto scrivendo, qualcuno, in qualche tratto di fiume/lago italiano sta prelevando del pesce in modo irregolare.

E la colpa di chi è (oltre che sua, ovviamente)?

Sicuramente dei ristoratori che gli comprano il pescato... forse è da lì che potrebbe/dovrebbe partire la battaglia.

Ma finchè ci sarà anche un solo ristoratore disonesto, che preferisce acquistare il pescato di frodo rispetto a quello ufficiciale, stiamo pur certi che ci saranno i bracconieri.

Dopodichè, se non scatta qualcosa lì, e se quindi il mercato nero resta vivo, faccio fatica a pensare che ci siano davvero i mezzi e le risorse per fermare i bracconieri.

Con buona pace delle pur lodevoli petizioni e raccolte firme.


"They say you forget your troubles on a trout stream, but that's not quite it. What happens is that you begin to see where your troubles fit into the grand scheme of things, and suddenly they're just not such a big deal anymore."
John Gierach


#2 grande orso

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    Tommy

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Postato 25 January 2018 - 09:52 AM

guarda fede, secondo me qualche passo in direzione giusta c'è..

ultimamente visti casi anche eclatanti come quello di mantova, la cosa è un po' più sentita a livello nazionale, e la legge si muove di conseguenza.. già l'introduzione dell'articolo 40 è stato qualcosa, ora si parla di aggiornare le vecchie leggi in materia di pesca e dovrebbe essere un altro passo..

ovvio ci vogliono i controlli, ma anche in questo senso si sta andando verso una maggior collaborazione tra volontari e forze dell'ordine, quindi qualcosa in più si farà..

ovviamente il fenomeno è difficilmente eradicabile, salvo investimenti e stravolgimenti che immagino non avverranno, ma secondo me si può quantomeno ridimensionare parecchio..

come dici te i ristoratori sono una causa, ma tante volte sono gli stessi bracconieri a gestire distribuzione e vendita al dettaglio, quindi non è manco colpa dei ristoranti o di chi compra..

poi non si ripete mai abbastanza, ma anche la collaborazione dei cittadini è fondamentale, non son tanti quelli che segnalano..



#3 Pescaduret

Pescaduret

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Postato 25 January 2018 - 15:29 PM

Credo che eradicarla del tutto sia impossibile, ma azioni di contrasto efficaci potrebbero essere svolte. 

 

Per quanto riguarda i controlli sugli specchi d'acqua, c'è la constatazione oggettiva di come sia impossibile vigliare h24 su ogni mt. di sponda, anche solo di un lago o di un fiume corto e poco esteso. E per fornire un quadro ancora più pessimista (ma ahimè realista) bisognerebbe dirne molte di come si svolgono i controlli: a me personalmente non hanno mai fatto aprire borse e contenitori, l'auto o le sacche, si sono solo accertati che avessi pagato tesserini e licenze varie, punto. Per non parlare di quei casi in cui agli "amici" delle guardie è concesso di far tutto. Posso giurare di come durante un controllo a cui ho assistito a un signore (che pare conoscesse bene le guardie) è stato perdonato in ordine -la pesca col vivo; -la pesca troppo vicino a un'opera idraulica; -il mancato rispetto delle misure minime; -l'eccesso di pescato trattenuto rispetto alla quota giornaliera. Nulla, piccola tiratina di orecchi e fine. Dalle mie parti c'è un personaggio che per settimane andava sempre con la bilancella a pescare sul solito tratto di canale e faceva 15-20 capi al giorno, trattenendo tutto. Non poteva, ma nessuno gli ha mai detto nulla (parlo in termini di verbali e sanzioni). Inoltre se anche ci fosse il controllo e le sanzioni, spesso sono solo pecuniarie e spesso di questi soldi non se ne vedrà neppure un cent. 

 

Da questo punto di vista secondo me dobbiamo essere noi pescatori e frequentatori i primi guardiani dei corsi d'acqua, ci saremo sempre più e meglio delle guardie, siamo potenziali sentinelle in tempo reale... sperando nella correttezza e nel buonsenso, cosa che... va beh! ma se facessimo prima noi il nostro dovere, anche nel nostro interesse, i risultati arriverebbero. Trovo molto più demotivante per il trasgressore sapere che se ci prova all'80% lo beccano (e magari con pene tutto sommato ponderate, non esagerate) piuttosto di sapere che ci sono pene severissime ma è quasi sicuro che non lo beccano. Ho parlato di pene e sanzioni: secondo me serve un sistema che costringa i trasgressori a pagare le sanzioni, pena l'inasprimento delle stesse fino a scadere nel penale. I bracconieri sono quelli di Mantova ma anche chi pesca con canna e lenza, e trattiene indiscriminatamente.  

 

Il discorso per le bande (dell'est o meno...) è diverso. Si tratta di organizzazioni ben delineate e strutturate, simili a quelle mafiose; ci vorrebbero sul serio indagini e interventi tramite esercito, militari, polizia, SWAT etc etc... si tratta di un fenomeno che è stato sottovalutato e che viene sottovalutato tutt'ora. Forse si è però ancora in tempo a contenerlo ma bisogna agire con decisione. Ho letto che a Mantova la sanzione per i bracconieri è di 51.500 euro. Mi chiedo se ne vedranno mai uno solo. Sequestrargli barche, reti e mezzi? No, ne rubano altri o fanno in ogni caso presto a procurarseli per vie più o meno legali. Bisogna metterli in condizione di non delinquere più, misure restrittive (cavigliera, braccialetto elettronico, arresti domiciliari, libertà vigliata a seconda dei casi) e se si può, si espellono. I danni causati si rifondono pignorando se necessario abitazioni, proprietà di beni mobili/immobili etc... Ma al di là delle sanzioni anche qui serve un controllo costante. E maniere forti, io che vivo in una zona dove queste bande sono attive sul serio auspicherei azioni militari per fermarle se necessario. Sono secondo me altro rispetto a bracconieri isolati, sono organizzazioni criminali organizzate, e come tali vanno trattate. In Romania lo hanno capito e difatti li hanno estirpati con le cattive, e questi si sono accasati qui. Bisogna trattarli alla stregua di pericolosi delinquenti: forse non lo sono ma il loro modo di agire è quello. 

 

Discorso dei compratori e committenti. Non so quanto ci si possa fare per il pesce che finisce all'estero, bisognerebbe istituire collaborazioni internazionali di un certo livello, sempre che l'altra parte sia intenzionata a stringerle; l'UE può  e dovrebbe intervenire spesso ma non sempre, l'Ucraina ad esempio è fuori dall'UE. Ma già controllare le frontiere italiane con azioni congiunte di polizia sarebbe un bel passo avanti. Per invece ristoratori e pescherie l'unica secondo me è la certificazione completa della provenienza di ogni capo, leggevo che ad oggi è estremamente facile far passare il pescato frutto di bracconaggio come pescato di provenienza controllata, attraverso sotterfugi. E se le indagini accertano la complicità di ristoratori o commercianti le pene dovrebbero essere draconiane: chiusura dell'attività anche definitivamente in caso di recidiva e sanzioni di migliaia di euro per ogni esemplare proveniente da pesca illegale. 

 

Questo è il (lungo) bastone. La carota sarebbe incentivare le attività di piscicoltura per soddisfare la domanda e rendere decisamente più sicuro e comodo per consumatori e imprenditori passare per la via della legalità; se c'è una domanda di pesce bisogna creare un'offerta che venga da vie sicure e non dal bracconaggio, rendendo quest'ultima attività inconveniente e altamente rischiosa. 



#4 walter

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Postato 25 January 2018 - 18:58 PM

se puede!!! e nella bassa ci stiamo riuscendo :)




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лохі мы змаглі трапіць у ваш паршывы вэб -сайт з дапамогай дабрадушны вэб - качка


#5 Fragrey

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Postato 26 January 2018 - 00:36 AM

Sicuramente sarebbe il caso di spiegare bene i motivi dei vari divieti di pesca durante i periodi dell'anno a chi non sa. Poi si il pescatore può fare da guardia ma supponiamo che io pescatore veda appunto un solo soggetto comportarsi nel modo errato, cosa posso fare realmente? Andare li e in base al soggetto essere più o meno a rischio? E le bande poi ciao; un povero uomo da solo cosa potrebbe fare in quei casi?? Polizia stessa non si avvicina a certi soggetti quindi..... In Italia lasciamo correre su tante cose ed è questo il problema, e spesso sembra quasi una routine ormai. Il nervosismo prende noi pescatori che cerchiamo di tutelare ambienti che sono già in difficoltà per conto loro, e spesso io non so cosa fare oltre a essere io onesto e rispettoso. In conclusione io temo che le cose difficilmente cambino, anche perché i pesci oggettivamente sembra che non se li fili nessuno, si tutelano volpi lupi cani gatti, ma nessuno si interessa al fiume dietro casa. Mi piacerebbe vedere i fiumi pullulare di pesce come vedo in certi video americani, ma non so se succederà mai

#6 Fario-CH

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Postato 26 January 2018 - 09:18 AM

credo che formando associazioni , parlando ad esempio di pe-net che e uno dei / il piu' grandi forum italiani del settore, si potrebbe riuscire ad ottenere dei risultati, il numero fa la forza non dimentichiamolo   :)

Ovvio che non basta creare un'associazione, poi bisogna trovere le persone attive che hanno tempo e voglia di sbattersi spesso trovandosi contro delle barriere difficilmente valicabili , ore/giorni/mesi/anni di sbattimento che pochi si devono sobbarcare per poter ottenere dei vantaggi per tutti , anche per quelli che nel frattempo non hanno fatto una benemerita fava !

Ecco, qui sta il difficile, trovare quelle persone li   :)

Personalmente ho gia dato (tanti anni fa) , ed oggi per molteplici motivi mi tiro fuori, ma se davvero qualcuno ci tiene al nostro fantastico hobbie (per me é tale anche se é uno sport a tutti gli effetti) , io credo ancora che qualche risultato si possa ottenere .

Il problema é che (io in primis) siamo tutti bravi a criticare ma pochissimi a fare qualcosa per cambiare davvero le cose, e spesso quei pochi lo fanno nel modo sbagliato ottenendo spesso il risultato opposto, so che le vie legali e corrette sono lunghe ed impervie ma sono le uniche che possono portare a qualcosa.......forse   :)


Questo post è stato modificato da Fario-CH: 26 January 2018 - 09:20 AM


#7 Pescaduret

Pescaduret

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Postato 26 January 2018 - 11:08 AM

credo che formando associazioni , parlando ad esempio di pe-net che e uno dei / il piu' grandi forum italiani del settore, si potrebbe riuscire ad ottenere dei risultati, il numero fa la forza non dimentichiamolo   :)

Ovvio che non basta creare un'associazione, poi bisogna trovere le persone attive che hanno tempo e voglia di sbattersi spesso trovandosi contro delle barriere difficilmente valicabili , ore/giorni/mesi/anni di sbattimento che pochi si devono sobbarcare per poter ottenere dei vantaggi per tutti , anche per quelli che nel frattempo non hanno fatto una benemerita fava !

Ecco, qui sta il difficile, trovare quelle persone li   :)

Personalmente ho gia dato (tanti anni fa) , ed oggi per molteplici motivi mi tiro fuori, ma se davvero qualcuno ci tiene al nostro fantastico hobbie (per me é tale anche se é uno sport a tutti gli effetti) , io credo ancora che qualche risultato si possa ottenere .

Il problema é che (io in primis) siamo tutti bravi a criticare ma pochissimi a fare qualcosa per cambiare davvero le cose, e spesso quei pochi lo fanno nel modo sbagliato ottenendo spesso il risultato opposto, so che le vie legali e corrette sono lunghe ed impervie ma sono le uniche che possono portare a qualcosa.......forse   :)

Ti rispondo sulle associazioni. Io tempo fa avevo per la testa l'idea di proporre qualcosa per gestire e monitorare un'area vicino casa molto bella e molto molto trascurata, dal punto di vista ittico e non: si trattava di trovare membri per poi raccogliere fondi e volontari necessari alla manutenzione, alla cura e alla sorveglianza di un'area di alcuni ettari. 

 

Poi sono entrato in un'associazione che fa esattamente questo, su un'altra area sempre molto bella. Beh, ne sono rimasto deluso: di persone interessate e rispettose delle regole ce n'erano poche, molti facevano quello che gli pareva in virtù del fatto che "pago perciò faccio quello che mi pare!" sporcando, trattenendo e usando metodi al limite della legalità. Non si vedevano alle riunioni e pretendevano di fare i gradassi e i padreterno solo perché avevano versato la quota, sebbene ci fosse un regolamento chiaro. Inoltre alle riunioni era un continuo tirare acqua ai propri mulini, senza avere un minimo di visione globale. 

Mettiamo poi la difficoltà oggettiva a far rispettare regole e proteggere/gestire il luogo, che con tutta la buona volontà presenta ostacoli enormi (esempio: chi fa rispettare le regole? chi fa le multe? come? in nome di cosa? etc...) e spese nell'ordine di decine di migliaia di euro l'anno. 




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