Verso metà gennaio il vecio mi wozzappa: oh leo si va lì, che fai vieni? E io da bravo scimmiato, nonostante si tratti del weekend alla fine di una settimana all'estero per lavoro, non mi faccio sfuggire l'occasione, attivo la modalità "prepara attrezzatura come se non ci fosse un domani" e mi colloco mentalmente su quelle sponde che mi vedranno, per il terzo anno di fila, provare a pungere qualche regina.
Arrivo sparato lì direttamente dalla Francia, tardo pomeriggio, ormai è buio, ma si è in tempo per iniziare con pozioni magiche di varia gradazione. Fortuna che in settimana mi ero allenato, visto che ero lì per lavoro...
(Questo era letteralmente il posto dove ero per lavoro
)Aperitivo
Pur non avendone mi ritrovo due foderi delle mie canne preferite tra i bagagli e da perfetto tifoso li innalzo a mo' di sciarpa da stadio
Giretto per bar, grappette, ci chiudono fuori che stiamo ancora coi bicchieri in mano, rientriamo, montaggio canne, pianificazione per spot del giorno dopo, letto.
Sveglia ovviamente zittita al primo bip, usciamo che c'è già luce, ma tanto sta cosa che chi dorme non piglia pesci mi sono reso conto che è una minchiata, i pesci non li prendi manco se dormi in piedi in mezzo al fiume, quindi poco male.
La pianificazione va a farsi fo77ere, andiamo in tutt'altro posto.
Non esce niente sebbene una follower faccia capolino e mi faccia ben sperare per la giornata, si fa ora di colazione, saltino in albergo a rifocillarci, e poi inizia la giostra, andiamo in uno spot dove non avevo mai pescato.
I due soci, il vecio Grapperio e il vagnone Giänji, vanno a sinistra e io a destra (cosa alquanto bizzarra) poi me li sento passare sulla ciclabile dietro di me mentre camminano verso destra (AH, ECCO!), attraversano il ponte, scendono di fronte, ci ritroviamo su due sponde opposte (ma vah? comunque conoscendoli la mia è quella straight).
Un paio d'ore di lanci a vuoto, mi avvicino a una coppia di massi disposti lungo l'asta del fiume a circa 2 metri di distanza l'uno dall'altro, perfettamente in asse con la corrente, mi dico che lì ci dev'essere per forza, lancio calibrato di uno dei miei preziosissimi minnow cinesi da due euri e sbam! Però nemmeno il tempo di finire la parola sbam che 'sta xxxx si slama. Peccato, intravista ed era decente, pronuncio un educato richiamino all'ordine a chi so io e, poiché lo spot è molto interessante, decido di insistere.
Bene faccio, perché la sorella minore della slamata la imita nell'attacco al preziosissimo minnow cinese da due euri e stavolta non mi faccio fregare.
Purtroppo i piccioncini stanno di fronte, le foto le devo fare da solo, come viene viene, pazienza.
Non passa nemmeno un'ora che sempre su un preziosissimo minnow cinese da due euri sbamm! un'altra reginella si fa viva. Niente male questa, è cattivella, ma la canna che ho comprato apposta per questi fiumi, dell'ultra blasonato marchio che inizia per linea e finisce per effe, si conferma essere stata un eccellente acquisto, e mi consente di portarla agevolmente a guadino
Per i miei standard due marmo lì, a così poco tempo l'una dall'altra è tanta roba, sono carichissimo, lanciolanciolancio, tempo mezz'ora e sbam! un'altra!
Purtroppo la foto è venuta "sparata" quindi non si vede bene la livrea, che mi lascia un po' perplesso perché pur avendo la testa da marmo ha una fascia laterale molto pronunciata e una marmorizzazione poco accentuata, e lì per lì mi persuado che sia un'iridea (e invece non lo era - cit.)
La finestra sembra essersi chiusa, fino a buio il risultato rimane 1 follower, 1 slamata, 3 a guadino.
La mattina, a colazione, abbiamo avuto notizia della presenza di alcuni loschi figuri provenienti dalla bassa emiliana, e infatti al rientro in hotel ritroviamo una combriccola di massicci aficionados del magico fiume (si, sempre il primofiumepiùingordodiescheditalia) con i quali ci scofaniamo una simpatica lasagna preparata apposta dal boss dell'albergo, che accompagniamo con un vinello purtroppo non altrettanto simpatico che però fa il suo lavoro. A fine cena ci raggiunge il grande Grezzo con il quale buttiamo giù qualche tamarindo raccontandoci fantastiche storie di catture di pesci così grandi che le braccia non bastano per descriverne la lunghezza.
Io sono cotto, la settimana di lavoro in Francia è stata massacrante, la mattina anche se già con la luce mi sono svegliato presto per i miei standard, la mattina dopo ho intenzione di uscire più presto, quindi saluto e mi ritiro. Passa poco tempo e salgono i due giovini, un po' di caciara, un po' di Appleton EstatHe (marchio registrato di Giänji), in albergo non si può fumare ma troviamo la soluzione
Mattina dopo più o meno stessa cosa del sabato, coup de matin nei dintorni dell'hotel, rientro per la colazione, carico bagagli, checkout, e ricomincia la giostra.
Purtroppo la combriccola di massicci emiliani si sparpaglia e non ci si ribecca più, il vecio può trattenersi ancora poche ore poi ha impegni, restiamo tutti e tre fino a verso mezzogiorno poi anche il trio medusSa si sfalda e rimaniamo solo Giänji e io. Fino a quel momento io non ho visto una pinna, l'entusiasmo comincia a scemare e lo scaxxo ad aumentare, il giovane socio sta sclerando che deve farsi un viaggio e non ha voglia di guidare e me lo dice ogni 10 minuti, insomma si fanno le 14 passate, decide di andarsene e rimango solo. Che faccio, che non faccio, decido di andare verso lo spot dove il giorno prima ho fatto le tre-dico-tre trote. Lungo la strada però passo accanto a un ponte e noto delle buche e dei raschi interessanti. Carpe diem, inversione, attraverso, parcheggio, scendo sul fiume, mi avvicino a distanza giusta, c'è un po' di vento, i presiozissimi minnow cinesi da due euro sono eccezionali ma non si prestano ai lanci contro vento, per cui tiro fuori un altro cinese ben più massiccio, 32 grammi di pura plastica cancerogena, che tuttavia non mi delude
Ormai si sta facendo quasi buio, per raggiungere i posti da cui lanciare mi sono intrufolato in rovi e arbusti che colonizzano la sponda, non voglio doverli riattraversare senza luce quindi stop.
Ma come al solito "questo è l'ultimo lancio" è una minchiata come quella di sopra, l'ultimo non è mai l'ultimo, approfitto del cambio di direzione per pescare a scendere e rimonto un preziosissimominnowcinesedadueeuri, con una colorazione balorda che sembra un ibrido tra uno sgombro e un bass, lancio, lascio trasportare dalla corrente, il filo si tende, il pescetto comincia a nuotare solo per la corrente, senza che io recuperi, si avvicina alla sponda, e sbam! una trota golosona gli dà, pochi istanti e si slama causa miei riflessi ormai latitanti più di Escobar ai suoi tempi d'oro.
Pazienza, decido di mollare lo spot, a tornare alla macchina ci metto meno del previsto, sono ormai a poca distanza da un altro spot rinomato, decido di andare a fare un giretto anche lì, il buio non sarà un problema, l'accesso è comodo, ho pure una torcia, chissene, ci vado.
Sono l'unico a pescare lì nonostante sia uno spot strabattutto, ma il coup de soir non si rivela produttivo. Nell'ultimo barlume di luce, facendo l'ennesimo "ultimo lancio", si riaccende la speranza grazie a un'altra follower che mi segue il minnow fin sotto i piedi. Mi blocco che manco una statua, lei si pianta a 20 cm dal minnow a guardarlo come farebbe un luccio, provo a stimolarla con impercettibili colpetti sul filo, senza muovere la canna, 'sta cosa dura quasi un intero minuto, si avvicina, si riallontana, si riavvicina, e poi sguish, se ne va, e con lei pure la luce.
Alla fine, il weekend termina, come ho scritto sopra, con un pareggio. 4 marmo contro 4 esche perse. viva i minnow cinesi.
Ci si rivede presto, queens.
Ciao
Leo
a proposito ...:mi manca una boccia d Marzemino..... 
