Sottotitolo: "la scoperta dell'acqua calda"
già, perchè sto per scrivere qualcosa di molto banale, ma su cui mi piacerebbe un po' di confronto: Pescare senza la giusta concentrazione porta nel 99% dei casi a cappottare.
Chiaro che può capitare la cattura casuale, anche se si sta recuperando svogliatamente senza nemmeno guardare in acqua, ma in linea di massima (non so se siete d'accordo o meno) se la testa "non c'è", è quasi impossibile entrare in sintonia con l'acqua, riuscire a "leggere" il fiume (o il lago, o il mare) e sperare di cavare qualcosa di decente.
Mi è venuto voglia di parlarne perchè l'ho sperimentato (come altre volte in passato) proprio ieri: sono uscito con le condizioni (sulla carta) perfette: pioggia leggera, acqua leggermente velata, temperatura sui 12 gradi... insomma, tutto perfetto.
Però (non so perchè) non sono "entrato in partita", per usare una metafora calcistica. Non sono mai riuscito a capire davvero il fiume che avevo davanti, e infatti dopo nemmeno 2 ore ho ritirato canna e mulinello e sono tornato a casa.
Al contrario, la sera prima, in un canale dall'acqua trasparentissima, dove potevo vedere le trotelle a distanze inenarrabili (e loro potevano vedere me, ovviamente!), in 35 minuti ne ho presa una e slamate altre 3.
Condizioni (sulla carta) pessime, ma "testa" molto sul pezzo.
credete anche voi che la testa abbia un ruolo molto importante, come in tutti gli sport (e non solo) o non la vedete così?
vi è mai capitato di non sentirvi in sintonia con il fiume, di non riuscire a "leggere" uno spot che magari, oltretutto, conoscete bene?