Eccoci, con questo nuovo 3D che spero susciti l'interesse che merita, anche e soprattutto a livello gestionale, dopo le pressanti richieste di C.A.
Premessa
Rifacendomi al Testo sui salmonidi italiani, viene quasi automatico il riferimento a due nuove terminologie, però d'uso corrente tra i sistematici, ESU e MU. Si tratta di descrittori che hanno di fatto superato la vecchia concezione si specie fine a se stessa, per riprenderne la descrizione su più ampie basi biologiche e filogenetiche. Con ESU si fa riferimento ad Unità Evolutivamente Significativa. Un' ESU è costituita da una o più popolazioni parzialmente differenziate sotto l'aspetto genetico a seguito di una separazione evolutiva significativa. Per portare un esempio concreto, perchè di questo si parlerà in seguito, un' ESU è il gruppo sistematico S. marmoratus.
Con Mu, invece, si fa riferimento ad un'Unità di Gestione, in pratica ogni singola popolazione all'interno di un gruppo sistematico (su area geografica più o meno ampia), che è sufficientemente differenziata dalle altre popolazioni da giustificarne una gestione distinta. Sempre per tornare nello specifico, un MU, ad esempio, è la popolazione di trota marmorata del Bacino dell'Adige, differente da quella del Bacino del Brenta, Isonzo, ecc, pur sempre però in ambito ESU. Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Perchè tutto ciò? Semplice, perchè in questo Topic si fa riferimento, solo ed esclusivamente su basi fenomorfologiche -è bene tenerlo presente, in quanto solo l'analisi del DNA può dare indicazioni precise sullo stato di purezza genetica di una popolazione-, a come distinguere una trota marmorata pura da un ibrido MxF ai fini gestionali e protettivi. Ribadisco, una volta di più, che la tutela di una specie a rischio deve tener conto di una corretta gestione delle popolazioni (restrizioni su prelievo, misure minime, ecc.) ma, soprattutto, deve preservare la sua identità genetica.
In questo caso il riferimento viene proposto per l'ESU S. marmoratus, MU bacino del Fiume Adige.
Morfofenotipi
Mi avvarrò, in questa descrizione, di una serie di immagini, le più significative per questo bacino di appartenenza, per esplicitare meglio i caratteri dei vari gruppi di salmonidi analizzati.
Partendo dal presupposto che la trota fario non è specie autoctona a Nord del Po, sulla base delle recenti conclusioni del GDL salmonidi dell'A.I.I.A.D., ma è stata introdotta con ceppi atlantici in epoca feudale in Trentino e, con tutta probabilità, anche nelle altre regioni del Nord Italia, attualmente S. trutta L., è presente con vari ceppi e popoalzioni nel bacino del F. Adige.
I fenotipi che costituiscono popolazioni stabili e che si rinvengono con maggiore frequenza sono questi:
S. trutta 1) Fenotipo a macchie nere ocellate;
S. trutta 2) Fenotipo a macchie rosse e nere ocellate;
Passando al complesso S. marmoratus, i fenotipi più frequenti nell'Adige sono questi:
S. marmoratus 1) Notevole esemplare in livrea scura, stanziale. Evidente il disegno marmorizzato continuo anche sull'opercolo. Assenza totale di macchie e/o punti rossi e/o neri. Classico ingobbimmento dorsale dietro la testa;
S. marmoratus 2) Grosso esemplare con livrea chiara, forma migratrice. Caratteristiche come sopra;
S. marmoratus 3) Esemplare giovane con livrea grigia e marmorizzature grossolane;
S. marmoratus 4) Esemplare giovane. Nella livrea sono presenti punti e/o macchie rossastre che con l'età tendono a scomparire. Va considerata alla stregua degli altri esemplari analizzati;
Inserisco ora una carrellata di immagini di ibridi MxF con vari fenotipi. Tutti, ripeto tutti questi soggetti, sotto l'aspetto gestionale, pur con gradi di introgressione diversificato, andrebbero equiparati alla trota fario, se non nelle taglie legali, per lo meno sotto l'aspetto gestionale del prelievo.
Ibrido MxF 1) In questo soggetto è evidente la presenza di un disegno marmorizzato interrotto nella parte posteriore e di punti neri isolati nella parte anteriore del corpo e sull' opercolo e sul preopercolo;
Ibrido MxF 2) In questo esemplare, dalla livrea assimilabile all'ecotipo "lacustre" di S. trutta, sono presenti macchie stellari non confluenti o puntiformi su tutto il corpo e su opercolo e preopercolo;
Ibrido MxF 3) Quest'ultimo soggetto, forse quello meglio identificativo della tipologia dell'ibrido MxF, è evidente il disegno spezzato delle marmorizzature e la presenza di punti rossi e neri, sia sui fianchi (rossi e neri) che su opercolo e preopercolo (solo neri).
Per concludere ribadisco che questo Topic non fornisce certezze assolute in materia gestionale, non affrontando il tema sotto l'aspetto dell'analisi genetica, ma fornisce indirizzi ed esempi concreti sotto l'aspetto morfologico e fenotipico dei gruppi di salmonidi analizzati.